GIUSEPPE GIACOBAZZI
“Oggi mi rendo conto di essere un genitore di 53 anni con una figlia di 3 e quindi mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, riuscirò a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita?”. È da questa riflessione che l’artista s’ispira per raccontare con il suo nuovo lavoro lo scarto tra le diverse generazioni e i differenti linguaggi che le caratterizzano. “Ho pensato di lasciare un “videomessaggio” che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti. E per farlo, l’unico modo che conosco, è farlo davanti ad un pubblico” scrive GIUSEPPE GIACOBAZZI.
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