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ENRICO PIERANUNZI “FROM BACH TO BEBOP”

finger 14/11/2018
finger 21:15
finger Auditorium Unipol - Via Stalingrado, 37, 40128 Bologna BO
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ENRICO PIERANUNZI “FROM BACH TO BEBOP”

ENRICO PIERANUNZI, “FROM BACH TO BEBOP”
Enrico Pieranunzi, pianoforte; Luca Bulgarelli, contrabbasso;
Mauro Beggio, batteria; Michele Corcella, arrangiamenti e direzione;
Orchestra Sinfonica del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.
Enrico Pieranunzi (Roma, 1949) è un pianista dagli ampi orizzonti, attratto dal jazz più puro, dalla musica classica, nonché dalla sovrapposizione di questi due generi. Ha frequentato pure la canzone popolare, rivista in chiave autoriale. Anche limitandoci al Pieranunzi jazzista, il ventaglio delle possibilità espressive pare sterminato: dall’improvvisazione più libera ed estemporanea al lavoro accurato sui temi. Ma in qualunque veste decida di presentarsi, Pieranunzi ha dalla sua parte una tecnica strumentale, una palette timbrica e una lucidità creativa che lo distinguono immediatamente, collocandolo tra i pianisti più significativi usciti dalla scuola post-boppistica. A conferma della caratura del musicista romano basta ripercorre la sua carriera internazionale, a partire dal trio con Marc Johnson e Joey Baron, un vero bolide del jazz moderno, alle collaborazioni con Jim Hall, Phil Woods, Chet Baker, Art Farmer, Curtis Fuller, Johnny Griffin, Charlie Haden.
La produzione di cui Pieranunzi sarà protagonista al Bologna Jazz Festival gli fornirà la cornice più sontuosa, un’orchestra sinfonica a pieni ranghi, per poter intrecciare in un percorso unitario la pluralità dei suoi interessi musicali: dalla tastiera emergerà un’affascinante narrazione in movimento dalla musica barocca al bebop. Sui leggii ci saranno musiche di John Lewis (ergo del Modern Jazz Quartet) arrangiate da Michele Corcella, sul palco anche come direttore. Pur prelevando dal repertorio del gruppo che per primo ha fuso insieme musica jazz e classica con credibilità estetica e risultati passati alla storia, Corcella evita ogni riferimento diretto al MJQ, proiettando la musica su un piano più universale, meno legato all’esperienza da cui è nata, disegnando gli arrangiamenti in funzione dello stile di Enrico Pieranunzi. Il pianista romano dimostra di essere uno dei pochi al mondo in grado di rileggere in modo personale l’eredità di John Lewis, che richiede competenze in diversi linguaggi, una peculiare sensibilità stilistica e una notevole apertura culturale.
Il repertorio abbraccia l’ampio spettro espressivo delle composizioni di John Lewis, in particolare le pagine ispirate ala cultura rinascimentale e barocca tra Francia e Italia, composte tra gli anni Cinquanta e Settanta. Ci sono la celebre Django, un tombeau in omaggio a Django Reinhardt, in cui il grande chitarrista gitano viene celebrato come un aristocratico della cultura francese; il dolente e dinamico Blues in A Minor, parte di una serie di blues nelle tonalità del nome BACH (Sib, La, Do, Si); estratti di colonne sonore per il cinema (l’incantevole valzer Skating in Central Park); l’omaggio alle città italiane (la ballad Milano); estratti dalla suite “The Comedy”, dedicata alla commedia dell’arte, di cui si ascolteranno Spanish Steps (dedicato a Piazza di Spagna) e Piazza Navona. E non potevano mancare le fughe, tra cui Concorde e Vendôme (ispirate a due celebri piazze parigine) e Three Windows, una fuga tripla ispirata ispirata alle luci e ai colori di Venezia. Ognuna di queste fughe è preceduta da un preludio scritto appositamente da Corcella.

ENRICO PIERANUNZI “FROM BACH TO BEBOP”

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