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LAURA MVULA

finger 09/11/2017
finger 21:00
finger Alcatraz, Via Valtellina, 25, 20159 Milano
finger € 28

LAURA MVULA

Il programma JAZZ MI

3 novembre – De La Soul + special guest
Milano, Alcatraz
Nel 1987, un trio formatosi a Long Island, NY, conosciuto col nome di De La Soul cambiava il paesaggio musicale dell’Hip Hop da come si conosceva.
Da oltre vent’anni i De La Soul ci hanno sconvolto con le loro De La Songs, pieni di campionamenti ermetici, testi irragionevoli, commenti sulla condizione sociale, ritmi leggeri e rime rilassate. Si sono guadagnati il rispetto dentro e fuori la comunità hip hop con i loro contributi musicali al rap, jazz, funk, soul e a generi alternativi.
Le loro innovazioni musicali non solo hanno avuto il successo che meritavano e rispettate in tutto il mondo, ma hanno spianato la strada a molte crew alternative nel mondo del rap che sono venute dopo di loro.
Oggi, i De La Soul continuano il loro tour mondiale durante il quale viene presentato il loro ultimo album in studio “And The Anonymous Nobody” pubblicato nel 2016 e nominato ai grammy awards.

4 novembre – Stefano Bollani
Milano, Auditorium

Musica come enorme gioco da re-inventare in continuazione, da solo o con i compari più diversi.
Stefano Bollani sale sul palco per imparare ogni sera qualcosa e “perché è più conveniente che pagare uno psicanalista”. Cerca stimoli ovunque, in tutta la musica del passato ma soprattutto esplora il presente, l’ attimo, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda. Con lo stesso animo si insinua all’ interno di orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’ Orchestre National de Paris facendosi prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding. Insieme al bassista Jesper Bodilsen e al batterista Morten Lund, da 12 anni, cerca il modo di far vivere al pubblico lo stesso divertimento che provano loro ogni qual volta le voci dei loro strumenti si uniscono. Celebra la forma-canzone fianco a fianco con Caetano Veloso e Hector Zazou ma anche insieme a noti conterranei quali Irene Grandi, Fabio Concato, Elio e le storie tese. Quando non suona, scrive libri o inventa spettacoli teatrali come Primo Piano, con la Banda Osiris o La regina dada, scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni, che oltre a essere una meravigliosa attrice è la donna che vive al suo fianco. In radio, complice quel geniaccio di David Riondino, ha dato vita al Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per svariati anni dai microfoni di RadioRai3. In tv, dopo l’ esperienza alla corte di Renzo Arbore, si è lanciato per Rai3 in jam-session di parola e musica in due stagioni del suo Sostiene Bollani. Tutto sempre per comunicare gioia. Joy in spite of everything, come recita il titolo di un suo recente lavoro per ECM, prendendo in prestito una frase del grande Tom Robbins.

5 novembre – MULATU ASTATKE

4 novembre – Sun Ra Arkestra
Milano, Santeria Social Club

Nel Jazz, l’unità poteva emergere anche quando le singole note sembravano in disordine e i ritmi sembravano inspiegabili. Il jazz richiedeva disciplina e precisione, ma anche una mente aperta. “Un sacco di cose che alcuni uomini fanno… provengono da qualche altra parte”, diceva Sun Ra, “o sono ispirati da qualcosa che non è di questo pianeta. E il jazz era sicuramente ispirato, perché non c’era qui prima”. Il Jazz era la strada per un’esperienza mistica, una specie di estasi razionale. Era la musica di altrove. Sun Ra ha chiamato la sua band Arkestra, ensemble che è risultato andare ben oltre i limiti di una band. L’Arkestra è stato il grande Gesamtkunstwerk di Sun Ra, un lavoro a 360 gradi che ha reso possibile far attraversare i confini dell’arte e della vita a Sun Ra e ai suoi musicisti. Era la piccola utopia di Sun Ra. Il nome stesso Arkestra era un’allusione all’Arca dell’Alleanza. “A covenant of Arkestra”, ha affermato Sun Ra, “è come un servizio prescelto di Dio. Selezionando qualche persona. Arkestra ha ‘ra’ all’inizio e alla fine. Ra può essere scritto sia ‘Ar’ sia ‘Ra’ e su entrambe le estremità della parola diventa un’equazione: la prima e l’ultima sono uguali…. Nel mezzo c’è ‘kest’, che è uguale a ‘kist’, come in ‘Sunkist’… ho letto che in sanscrito ‘kist’ significa ‘luce del sole’. Per questo ho chiamato la mia orchestra ‘Arkestra’”.

8 novembre – Brad Mehldau & Chris Tile
Milano, Teatro Dal Verme

Dopo aver registrato il tutto esaurito per due concerti in duo al Bowery Ballroom in “downtown Manhattan” nel dicembre del 2015, il pianista Brad Mehldau e il mandolinista Chris Thile filano agli Avatar Studios di Hell’s Kitchen, dove trascorrono insieme tre giorni di assoluta carica creativa.
Portarono il loro spettacolo dentro lo studio, dandosi all’esplorazione di composizioni originali e un’impressionante quantità di cover dallo stile eclettico. Il loro approccio come duo non era per niente ortodosso dimostrandosi entusiasmante nell’esecuzione, facendo uso solo di pianoforte e mandolino, insieme alla voce versatile ed espressiva di Thile (e su “Scarlet Town”, anche con l’intervento vocale di Mehldau).
Il risultato di quelle sessioni fu un brillante, spesso “freewheeling”, album doppio in studio, il primo lavoro congiunto registrato da questi due talenti disparati ma altrettanto formidabili. Come disse Nate Chinen, critico jazz del New York Times, dopo un concerto del 2013, “Chris Thile e Brad Mehldau provengono da diversi mondi, ma sono della stessa specie, e ciò che potrebbe sembrare improbabile nella loro unione viene eclissato da ciò che finisce di essere perfettamente naturale. Mr. Thile, il mandolinista/cantante con i Punch Brothers, è un pioniere del progressive-bluegrass; Il signor Mehldau è il pianista jazz più influente degli ultimi 20 anni “.

 

9 novembre – LAURA MVULA
La cantautrice Inglese, vincitrice di due MOBO award e due volte candidata al Mercury Prize, Laura Mvula cresce a Birmingham, inizia a cantare in chiesa per poi unirsi al gruppo acappella femminile “Black Voices”. Nel 2008 formava i Judyshouse, gruppo di voci jazz/neo- soul molto talentuose, per il quale componeva e arrangiava tutte le parti. Mvula ha anche diretto diversi cori. È laureata al Conservatorio di Birmingham e specializzata in composizione.

 

10 novembreChilly Gonzales
Milano, Conservatorio

Sarebbe soltanto un entertainer di genio, se non suonasse il piano così maledettamente bene. Questo scriveva il Guardian di Jason Beck, alias Chilly Gonzales, musicista canadese e virtuosistico residente di molte capitali della musica.
Pianista, compositore, songwriter, ma anche produttore, rapper e brillante saggista, ha dedicato un libro e un disco entusiasmanti ai colleghi ritirati, a chi per qualche ragione ha appeso la musica al chiodo. Se hai un problema con il piano, better call Gonzo.
E tra concerti pirotecnici, dischi spiazzanti, libri, film ed esilaranti piano lesson, Chilly Gonzales ha trovato il tempo per stabilire il Guinness di performance solista più lunga di sempre e di vincere pure un Grammy Award con i Daft Punk. Sul palco si presenta in vestaglia di seta con monogramma e pantofole su misura.

12 novembre – Jan Garbarek Group feat. Trilok Gurtu
Milano, Conservatorio

“La voce umana è il mio ideale”, dice Jan Garbarek e non c’è sassofonista che sia arrivato così vicino a questo ideale come il musicista Norvegese. È il contrasto tra la lirica, la poesia, la semplicità e l’intensità della libera improvvisazione con altri musicisti, che fa l’arte di Jan Garbarek.
Gli artisti che lo accompagnano contribuiscono al suo stile: al pianoforte il compagno di lunga data Rainer Brüninghaus, Trilok Gurtu, l’indiano batterista scatenato alle Percussioni e il brasiliano Yuri Daniel al basso. Garbarek è un circumnavigatore musicale del mondo che riesce a catturare tutti i venti. Chiunque abbia l’opportunità di ascoltarlo riesce a sentire da cosa viene influenzato o a cosa s’inspiri, ma soprattutto da dove derivi la forza per far uscire quel tipo di suono.

 

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